Alvimedica acquisisce l’italiana CID e diventa il sesto operatore a livello mondiale

 

Immagine CEO Alvimedica -CID (sx_Cem_Bozkurt-dx_Franco_Vallana)_p2Per il nuovo Gruppo, che proseguirà l’attività in Italia con ulteriori investimenti, previsione di fatturato a fine 2014 in crescita del 50%

 

Lo scorso lunedì, a Milano, sono stati presentati i dettagli dell’operazione che ha visto Alvimedica – società turca che opera a livello mondiale in oltre 40 Paesi e specializzata nella produzione di dispositivi medici quali stent e palloncini di ultima generazione – acquisire CID (Carbostent & Implantable Device) – azienda italiana specializzata in dispositivi medici nel settore della cardiologia.
Alvimedica chiuderà il 2013 con un fatturato previsto di 60 milioni di euro e con l’acquisizione di CID il nuovo Gruppo raggiungerà le 440 persone impiegate – includendo i circa 200 lavoratori di CID – con una previsione di fatturato a fine 2014 in crescita del 50% rispetto al 2013. Un risultato che consente ad Alvimedica di diventare la sesta realtà più importante a livello mondiale, con l’obiettivo di raggiungere il quinto posto, e porsi come “l’alternativa europea” nel mercato dei dispositivi cardiovascolari ed endovascolari. Un’acquisizione strategica per il piano di crescita previsto dall’azienda sul mercato internazionale e che rafforzerà la posizione di Alvimedica in termini di visibilità di brand e di prodotti e allo stesso tempo consentirà un rapido sviluppo delle tecnologie produttive e della gamma di prodotti. La nuova società potrà infatti aggiungere al suo dispositivo stent medicato Coracto® anche lo stent Cre8, mettendosi nella condizione di essere l’unica azienda a poter proporre al mercato due tipi di stent medicati apprezzati a livello internazionale. Per quanto riguarda la sede italiana di Saluggia, il CEO di Alvimedica Cem Bozkurt ha confermato che con l’intesa proseguirà la produzione e l’attività di ricerca e sviluppo, sottolineando che:

Come Alvimedica, a seguito dell’unione con CID, manterremo lo stabilimento di produzione e di ricerca e sviluppo che si trova a Saluggia. Abbiamo l’intenzione di realizzare altri investimenti sia nelle tecnologie produttive sia sul fronte della R&S, sviluppando tutti i punti giudicati necessari dalla squadra che si è formata con queso accordo. Siamo veramente molto felici di vedere i circa 200 lavoratori di CID far parte della famiglia di Alvimedica”. 

Sottolineando che questa acquisizione rappresenta un passaggio determinante per raggiungere l’obiettivo di divenire una delle prime cinque aziende del settore a livello mondiale, Bozkurt ha spiegato:

Durante il periodo di esplorazione del mercato, alla ricerca di prodotti che potessero aumentare il nostro portfolio, siamo rimasti colpiti dalla CID in termini di capacità manageriali, apporto tecnologico, ricerca e sviluppo e, non ultimo, per la gamma di prodotti offerti. Abbiamo anche pensato che l’intesa con CID potesse essere determinante per confermare la nostra strategia di divenire ‘l’alternativa europea’ nel mercato globale. L’acquisizione ci consente inoltre di avere tre stabilimenti che sono centri di eccellenza nel mondo: a Istanbul, in Olanda e in Italia”.  

Rilevando poi che l’acquisizione consentirà di aumentare l’export delle due aziende, Cem Bozkurt ha poi sottolineato che Alvimedica potrà presto dimostrare le nuove e significative potenzialità produttive:

L’unione delle due realtà consentirà a entrambe le aziende di sviluppare le proprie capacità produttive. Grazie all’esperienza trentennale di CID, alla sua forza in termini di ricerca e sviluppo, e grazie agli investimenti di Alvimedica, le nostre potenzialità in termini di sviluppo cresceranno notevolmente. E, allo stesso tempo, l’acquisizione ci consentirà di mettere i due principali stent medicati, apprezzati a livello internazionale, sotto lo stesso cappello, quello di Alvimedica. Il prossimo obiettivo sarà il mercato del Nord America e sono assolutamente convinto che grazie al prestigio del brand CID, le nostre aziende otterranno una maggior notorietà a livello globale”.

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